L’installazione fotovoltaico è un sistema che prevede l’utilizzo di piccole celle fotovoltaiche, con la caratteristica striscia argentata sulla superficie, che ci è molto nota. Sono in genere realizzate in silicio amorfo, mono o policristallo, e grazie ad una serie di reagenti chimici si instaura una connessione tra le varie celle che formano il modulo fotovoltaico. Ad oggi gli strumenti per incentivare l’adozione dei pannelli fotovoltaici sono il bonus ristrutturazione al 50% oppure in particolari casistiche il Superbonus al 90% e l’IVA agevolata al 10%.
L’installazione è poi determinata dall’unione di più moduli, il più delle volte posizionati diagonalmente sui tetti delle palazzine. Ad oggi, sono spesso anche camuffati con l’impiego di piastrelle su tono. Con l’aumento del prezzo dell’energia sempre più persone cerano di correre ai ripari con l’istallazione dei pannelli solari per produrre energia.
Tale impianto consente di produrre energia elettrica, partendo dalla luce solare. Il sistema dei pannelli genera una corrente elettrica continua con il c.d. sistema fotovoltaico.
Installazione fotovoltaico: di cosa si tratta?
Negli ultimi anni l’attenzione alle energie rinnovabili è molto aumentata. Le ragioni sono molteplici, in primo luogo, l’impatto che le energie tradizionali hanno sull’ambiente non è più sostenibile, sia nel breve che nel lungo periodo.
Tuttavia, forse una delle ragioni che, ad oggi ci appare all’armante, è il rischio, sempre più evidente, di una forte riduzione delle risorse energetiche a disposizione. L’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas sono pesantemente avvertiti dalle famiglie che stanno subendo un forte rincaro.
L’evidente crisi energetica è aggravata dai rapporti sovranazionali. La crisi Ucraina, rischia di estendere in modo non sostenibile l’emergenza in tema di risorse energetiche. Quindi, decidere di optare per le energie alternative potrebbe essere una buona scelta, soprattutto in un momento come questo che gli incentivi sono piuttosto consistenti.
Una delle scelte più interessanti è quella di dotare il tuo immobile di un’istallazione fotovoltaico. Con ciò si intende un sistema che mediante pannelli solari, consente di produrre energia elettrica, partendo dalla luce solare. Il sistema dei pannelli genera una corrente elettrica continua con il c.d. sistema fotovoltaico.
Molte nuove costruzioni, soprattutto le villette, utilizzano questo meccanismo è possibile alimentare gli elettrodomestici di casa, oltre all’illuminazione interna.
L’installazione fotovoltaico è un sistema che prevede l’utilizzo di piccole celle fotovoltaiche, con la caratteristica striscia argentata sulla superficie, che ci è molto nota. Sono in genere realizzate in silicio amorfo, mono o policristallo, e consente, grazie ad una serie di reagenti chimici si instaura una connessione tra le varie celle che formano il modulo fotovoltaico.
L’installazione è poi determinata dall’unione di più moduli, il più delle volte posizionati diagonalmente sui tetti delle palazzine. Ad oggi, sono spesso anche camuffati con l’impiego di piastrelle su tono.
Bonus sistemi di accumulo fotovoltaico
Il bonus per l’accumulo energia rinnovabile è un credito d’imposta fino al 100% introdotto dalla legge di Bilancio 2022 per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 di persone fisiche circa l’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto (articolo 25-bis, Dl n. 91/2014).
I sistemi di accumulo permettono di accumulare energia prodotta da fonti rinnovabili come gli impianti con pannelli fotovoltaici. Il principale vantaggio è di poter utilizzare l’energia prodotta anche in un momento in cui l’energia non viene prodotta.
La domanda deve essere presentata dal 1° marzo 2023 al 30 marzo 2023, dal contribuente o tramite un intermediario, attraverso il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.
Bonus ristrutturazione 50% per installazione fotovoltaico
Proprio al fine di incentivare l’adozione di un’installazione fotovoltaico, sono stati previsti alcuni benefici per chi decide di impiegarli nel proprio immobile. Innanzitutto, per tutto il 2023 e 2024 è stata prorogato il bonus ristrutturazione, il quale prevede una detrazione del 50% delle spese sostenute, applicabile anche per la fornitura e l’installazione dell’impianto fotovoltaico, in quanto la posa in opera dei pannelli fotovoltaici è un’operazione che ricade nella manutenzione straordinaria. Il bonus ristrutturazione copre una considerevole parte della spesa, è tuttavia previsto un tetto massimo. L’incentivo non può coprire una somma superiore ai 96.000 euro. Inoltre, è possibile ottenere l’incentivo anche mediante detrazioni IRPEF. In tal caso, l’incentivo verrà scontato in dieci anni, sempre per un valore equivalente al 50% delle spese. Per ottenere il Bonus Fotovoltaico con il Bonus Ristrutturazione, sono ammesse le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024.
Quindi, facendo alcuni esempi, su una spesa di 20.000 euro, potrai ricevere una somma pari a 10.000 come sussidio da parte dello Stato. Questa somma, laddove si scelga il metodo della detrazione IRPEF, è scontata sull’importo che deve essere versato per la presente imposta. Quindi, sempre seguendo l’esempio, si provvederà a spalmare la somma in 10 anni, al fine di ottenere lo sconto IRPEF, che sarà equivalente a 1.000 euro l’anno.
Esso è volto a incentivare l’istallazione fatovoltaico, conseguentemente può coprire diversi interventi edilizi nella tua abitazione, come conseguenza dell’istallazione. Non necessariamente, quindi, deve coprire solo i lavori diretti per l’istallazione, purché sia rispettata la cifra.
L’importo massimo è, inoltre, riconosciuto per la singola unità abitativa, anche con riferimento a condomini. Ovviamente in quest’ultimo caso è possibile moltiplicare la somma a disposizione per il numero di unità di cui è composto l’edificio e le detrazioni saranno calcolate in base alla quota millesimale di ciascuno dei condomini, che singolarmente beneficerà della detrazione.
E’ possibile portare in detrazione le spese sostenute per la manodopera, la progettazione le spese sostenute per l’impianto fotovoltaico, il compenso per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti, le spese per perizie e sopralluoghi, l’IVA, l’imposta di bollo, le autorizzazioni.
Con le modifiche introdotte dal decreto Anti frodi, le banche hanno ridotto l’acquisto di crediti d’imposta aumentando i costi della cessione. Per questo motivo, nel 2023 la cessione del credito, anche con lo sconto in fattura, è meno conveniente rispetto a prima.
Da chi può essere richiesto?
L’agevolazione è riservata ai titolari di diritti reali di godimento su un bene immobile. Questo, se può essere ristrutturato, al fine di ottenere anche la riqualificazione energetica, mediante installazione fotovoltaico, comporta la possibilità di ottenere l’incentivo per questa forma di ristrutturazione.
Dunque, potranno beneficiare del bonus:
- proprietario o il nudo proprietario;
- titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- inquilino o il comodatario;
- soci di cooperative divise e indivise;
- i soci delle società semplici;
- gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.
Hanno diritto alla detrazione, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:
- familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile;
- coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.
I pagamenti dovranno avvenire attraverso bonifico parlante. La detrazione Irpef del 50% per le spese di ristrutturazione edilizia spetta a chi effettua il pagamento.
Alla data della richiesta di detrazione, l’immobile deve essere esistente, accatastato o con richiesta di accatastamento in corso e in regola con il pagamento di eventuali tributi. Entro 90 giorni dalla data di fine lavori, bisogna comunicare all’Enea la spesa sostenuta e le caratteristiche dell’impianto.
Potrebbe accadere che il soggetto beneficiario del bonus decida, poi, di procedere ad alienare l’immobile, eventualmente prima di aver recuperato il bonus per intero.
In tale ipotesi, si verifica una cessione anche del credito di imposta. L’acquirente potrà avvantaggiarsi della detrazione fiscale, che viene scontato dal cedente nel prezzo di vendita. Quindi, in sostanza aumenta il prezzo di vendita dell’immobile per ottenere la reintegrazione del bonus, che l’acquirente sconta poi in via di detrazione.
Le parti potrebbero anche decidere di scegliere una diversa modalità di regolazione del rapporto.
Superbonus 90% per installazione fotovoltaico
Ti ricordiamo che anche il Superbonus 90%, può essere impiegato al fine di ottenere un beneficio per l’installazione del fotovoltaico. L’installazione del solo impianto fotovoltaico non ti permette di accedere al Superbonus.
Lo scopo del Superbonus, infatti, è proprio quello di consentire un miglioramento della classe energetica degli immobili, consentendo una riduzione dell’impiego di energie non sostenibili. Dunque, anche mediante tale incentivo è possibile finanziare l’installazione di impianti a energia solare.
Anche in tal caso, l’incentivo è concesso mediante detrazione IRPEF, come nel caso precedente. Tuttavia, l’attività è finanziabile solo se accompagnata ad altri lavori di ristrutturazione. Infatti, come ormai è noto ai più prevede l’incentivo sia per lavori trainanti, che sono i principali, che i trainati, che sono secondari e consequenziali ai primi. In quest’ottica, l’installazione fotovoltaico è considerato un lavoro di ristrutturazione trainato, quindi deve necessariamente accompagnarsi ad altre attività edilizie.
Inoltre, l’installazione fotovoltaico deve avere potenza inferiore a 20 kW, essere installato su un edificio
Ricordiamo anche che il Superbonus può essere richiesto solo per lavori che riguardano l’intero immobile.
Inoltre, il credito d’imposta IRPEF deve essere portato in detrazioni in 5 quote annuali, e non in 10 come nel bonus ristrutturazione. Infine, è stato introdotto, per le abitazioni unifamiliari, il cosiddetto quoziente familiare reddituale, che consente solo alle famiglie con reddito fino a 15.000 euro/anno di accedere a tale incentivo.
IVA agevolata al 10%
Per coloro che acquistano e installano un impianto fotovoltaico è prevista la riduzione dell’aliquota IVA dal 22% al 10%. La riduzione si applica sia ai costi del materiale che alle spese di progettazione e installazione dell’impianto a condizione che l’impianto venga installato da una persona fisica su immobili ad uso abitativo.
L’aliquota IVA ridotta si applica a prescindere dalle eventuali detrazioni fiscali.
Finanziamenti, prestiti e costi
I costi per l’installazione dei pannelli solari cambiano in base alla tipologia di impianto e alla potenza. Un sistema con accumulo, ossia in grado di stoccare l’energia non consumata, ha un costo più elevato tuttavia ti permette di ottenere maggiori risparmi in bolletta. Un impianto da 3 kw senza accumulo può costare circa 6.000 euro. Se usufruiamo dello sconto in fattura il costo è dimezzato. Tale sistema non ti permetterà di raggiungere l’autosufficienza energetica tuttavia di consentirà di abbassare notevolmente i costi della bolletta.
Per l’installazione fotovoltaico puoi anche ottenere dei finanziamenti e prestiti agevolati. Infatti, sempre nell’ottica di incentivare l’installazione degli impianti sia lo Stato che le Banche hanno previsto delle convenzioni che consentano anche ai privati, oltre che alle imprese di accedere ai finanziamenti agevolati, i c.c. Prestiti per fotovoltaico.
Questi, come dicevamo, non sono rivolti solo alle imprese, ma anche ai privati e famiglie, che vogliano migliorare qualificazione energetica delle loro abitazioni. Tali finanziamenti, sono rivolti a sostenere alcune specifiche spese, per i:
- pannelli solari, mediante i quali si realizza un impianto solare termico, che consente di riscaldare l’acqua, e conseguentemente di riscaldare le abitazioni stesse:
- pannelli solari fotovoltaici, che servono a realizzare impianti propriamente detti fotovoltaici, per la produzione di energia elettrica.
Ovviamente, dovrai però tenere in considerazione la circostanza che non tutte le Regioni hanno stipulato le stesse convenzioni, quindi i tassi di interesse potrebbero variare da Regione a Regione. Ad esempio, nel Nord del Paese i tassi sono molto più bassi che al Sud, quindi potrebbe risultare più conveniente.
Il finanziamento copre:
- i costi per la realizzazione dell’impianto, quindi l’installazione, la manodopera, i materiali e perfino la progettazione;
- invero, il prestito può essere anche impiegato per coprire le spese burocratiche concernenti l’autorizzazione a costruire, allaccio alla rete di distruzione locale;
- i costi di attivazione delle tariffe di incentivazione al fotovoltaico previste dal decreto conto energia.
Come richiederlo?
Può essere richiesto con la detrazione in dichiarazione dei redditi. In alternativa alla detrazione è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Lo sconto in fattura ti permette di recuperare subito la spesa anziché in 5 o 10 anni con la dichiarazione dei redditi. In pratica il fornitore che ha realizzato l’impianto applica direttamente lo sconto sulla fattura e quindi l’importo da pagare sarà già ridotto della percentuale spettante. Il fornitore poi recupererà l’importo sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti. Può essere ceduto per massimo due volte a diversi enti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
La cessione del credito ti permette di cedere il credito a banche o altri intermediari finanziari e vedersi anticipato l’importo spettante subito.
Con le modifiche introdotte dal decreto Anti frodi, le banche hanno ridotto l’acquisto di crediti d’imposta aumentando i costi della cessione. Per questo motivo, nel 2023 la cessione del credito, anche con lo sconto in fattura, è meno conveniente rispetto a prima.
Il Decreto Antifrodi ha esteso l’obbligo del visto di conformità (per lavori superiori a 10.000 euro) e dell’attestazione di congruità dei prezzi anche ai bonus casa ordinari. Inoltre, sia usufruendo del bonus ristrutturazione sia del Superbonus è previsto l’obbligo di comunicazione all’ENEA, da inviare entro la scadenza di 90 giorni dalla data di fine dei lavori.