Fondo perduto fotovoltaico 2022, come richiedere il bonus

Fondo perduto fotovoltaico 2022: quando scade il bonus e come richiederloFondo perduto fotovoltaico 2022: quando scade il bonus e come richiederlo

Indice degli argomenti:

Gli impianti fotovoltaici, installati sui tetti o in spazi verdi come i campi direttamente esposti al sole, trasformano la luce solare in energia elettrica. La loro caratteristica li rende uno degli espedienti preferiti dal governo contrastare la dura crisi energetica, causato principalmente dal conflitto russo-ucraino. Infatti, sia per i privati ​​cittadini che per le impresesono previsti vari incentivi e bonus per il loro acquisto e installazione.

Oltre a questi ci sono i contributi a fondo perduto previsto da decreto 25 marzo 2022, nella Gazzetta Ufficiale n. 149 del 28 giugno 2022 “Interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici ad uso produttivo dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 «Parco Agisolare»”.

Le imprese che ne faranno richiesta dovranno presentare un progetto impegnandosi in attività di ammodernamento agricolo, riassetto fondiario, risparmio energetico e idrico da realizzare entro il 2026. Per i privati, invece, resta la possibilità di accedere alle detrazioni fotovoltaico attraverso la bonus ristrutturazioni oppure il Superbonus 110%.alle condizioni che specificheremo in seguito.

Fotovoltaico a fondo perduto 2022: il “Parco Agisolare”

Il testo integrale del decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali relativo al “interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici ad uso produttivo dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale” è uno dei tanti interventi garantiti dall’ PNRR in linea con il Regolamento UE 2021/241.

Fondo perduto fotovoltaico 2022: il Fondo perduto fotovoltaico 2022: il

Nello specifico, la prima chiamata”Parco Agricolo” prevede ingenti incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici nella misura di:

  • 50% a fondo perduto per le aziende del Sud Italia;
  • 40% nelle regioni del Centro e del Nord.

Per ottenere i contributi a fondo perduto è necessario che il sistemi agrivoltaici sono strumentali ad altre attività quali:

  • accoglienza e ospitalità agrituristica;
  • riqualificazione ed efficienza energetica delle strutture.

Unitamente agli interventi sopra indicati, i beneficiari potranno utilizzare i fondi per rimuovere e smaltire l’amianto presente sui tetti, isolare termicamente le strutture e realizzare sistemi di ventilazione.

I beneficiari del bando “Parco Agrisolare”, tassativamente indicati nel regolamento, sono i seguenti:

  • imprenditori agricoli, individuali o costituiti in forma societaria;
  • imprese agroindustriali;
  • cooperative e consorzi agrari.

Tetto di spesa e cumulabilità degli incentivi sui pannelli solari

Per ciascun progetto presentato il decreto stabilisce a limite massimo di spesa pari a 750mila euro. Ciascun beneficiario può presentare più progetti di riqualificazione, questa volta con un limite di 1 milione di euro in totale.

Tetto di spesa e cumulabilità degli incentivi sui pannelli solariTetto di spesa e cumulabilità degli incentivi sui pannelli solari

Chi ottiene il fondo a fondo perduto non perde la possibilità di accedere agli altri incentivi previsti dalla legge, cioè conto capitale o conto energia, queste misure infatti sono cumulativi.

Bonus fotovoltaico e incentivi in vigore per le abitazioni private

Non solo imprese e aziende agroalimentari, sono tanti i privati ​​cittadini che scelgono di dotarsi di pannelli solari. La ragione? Sicuramente la volontà di optare per una soluzione green che garantisca a notevole risparmio economico sulle bollette e i benefici statali in vigore.

Bonus e incentivi fotovoltaico in vigore per le abitazioni privateBonus e incentivi fotovoltaico in vigore per le abitazioni private
Oggi chiunque installa impianti fotovoltaici può farlo
richiedendo il bonus ristrutturazionie quindi detrarre il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione dei pannelli, fino ad un limite massimo di spesa di 96.000 euro.

I lavori dovranno comunque essere ultimati entro il 31 dicembre 2024. Esiste poi la possibilità di procedere con l’installazione contestualmente a Superbonus 110%. In questo caso sono necessari altri lavori di tipo “trainante” poiché il solo fotovoltaico non consente di richiedere questo beneficio.

Il credito d’imposta per i sistemi di accumulo alimentati da energie rinnovabili

L’articolo 1, comma 812, della Legge 234/2021 introduce un nuovo incentivo, sotto forma di credito d’imposta, destinato alle persone fisiche che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, sostengono spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e che beneficiano degli incentivi per la misura sul posto di cui all’articolo 25-bis del D.Lgs. 91/2014, convertito, con modificazioni, dalla Legge 116/2014.

Con il decreto 05.06.2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.140 del 17.06.2022, sono state definite le modalità attuative della nuova misura di incentivazione.

Il credito d’imposta in questione spetta a limite di spesa complessivo di 3 milioni di euro per l’anno 2022. Ai fini del riconoscimento del credito, gli interessati dovranno inviare, in via telematica, apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate, formulata secondo lo schema approvato con provvedimento di prossima attuazione (da emettere entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore). vigore del decreto attuativo).

Nella domanda i soggetti richiedenti dovranno indicare l’importo della spesa ammissibile sostenuta con riferimento all’anno 2022 per l’installazione dei sistemi di accumulo.

I l credito d’imposta:

  • non è cumulabile con altri benefici fiscali relativi alle stesse spese;
  • può essere utilizzato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese ammissibili, a riduzione delle imposte dovute. L’eventuale importo del credito d’imposta non utilizzato potrà essere utilizzato nei periodi d’imposta successivi.

Consiglia questo studio ai tuoi amici

Commenta questo studio

× Vuoi risparmiare facile?