13 novembre 2022 15:06
Mar Da Gio.
Oggi occorrono mesi per attivare un impianto fotovoltaico in Italia. Sono continue le segnalazioni di lavori di efficienza energetica nelle abitazioni private portati a termine, grazie al Superbonus 110%, ma che però non possono ancora essere attivati a causa di vari cavilli burocratici. Come accade a Fabio Conti da Terni nella sua casa di Lugnola, frazione del comune di Configni in provincia di Rieti, a pochi passi da Terni. «Ho realizzato lavori di efficienza energetica nella mia casa usufruendo del Superbonus 110%», racconta Fabio. «L’impresa che ha eseguito i lavori ha installato l’impianto fotovoltaico sul tetto nell’agosto 2021 e fin qui tutto bene. In data 22 ottobre 2021 uno studio specializzato di Terni, incaricato dall’azienda, ha inoltrato la procedura di connessione al portale connessioni di E-Distribuzione, caricando i miei dati, l’ubicazione dell’impianto, il contatore Pod e tutto quanto occorre in questo tipo di pratiche. Una volta terminato questo primo passaggio, ho provveduto al pagamento degli oneri per far sì che la pratica potesse proseguire nel suo percorso naturale e ho atteso una risposta da parte di E-Distribuzione”.
Incoerenza dei dati
«Dopo sei mesi in cui non si era presentato nessuno, ho provato a chiedere aggiornamenti tramite la ditta incaricata per capire a che punto fosse il mio caso, anche perché da ottobre 2021 a marzo 2022 erano già arrivate oltre 2mila euro di bollette . energia elettrica. Non abbiamo trovato nessuno che ci facesse udienza e siamo stati sballottati da un operatore di call center all’altro dove ci hanno detto che saremmo stati richiamati dai tecnici. Cosa che non è mai accaduta. Dopo vari tentativi abbiamo appreso che la richiesta è stata bloccata e/o respinta per incongruenza dei dati forniti, insomma l’indirizzo non corrispondeva, nonostante fosse fornito anche il numero del Pod che è personale, e c’erano errori in alcuni inserimenti del pianta. Vista la grande necessità di collegare il sistema alla rete mi sono subito messo all’opera per cercare di correggere questi errori, ma non è stato possibile. Più continuavo a chiamare e più mi dicevano che avrebbero aggiornato, ma la questione rimaneva sempre lì. Sono riuscito ad aprire un Ticket in cui mi è stato garantito che in ‘soli’ 45 giorni lavorativi avrebbero allineato tutte le modifiche richieste via email all’indirizzo che mi hanno fornito. Al termine dei 45 giorni lavorativi, ossia il 7 aprile 2022, ho appreso che per avere questo cambio era necessario rigenerare un altro preventivo e quindi ho dovuto rimborsare nuovamente, come ad ottobre 2021, l’importo di 122 euro del primo preventivo “.
Spese
Purtroppo, a causa di diversi problemi legati all’attuale situazione economica e al costante aumento dei costi energetici, Fabio ha dovuto «riparare il pagamento delle varie bollette precedentemente ricevute per far sì che non interrompessero la mia fornitura in quanto la mia casa utilizza solo energia elettrica al di là dell’acqua, e parliamo di cifre elevate e ovviamente tutte documentate. Non ho quindi potuto pagare subito il secondo preventivo, ma la situazione non è cambiata. Avendo pagato il secondo preventivo a settembre 2022, speravamo di aver finalmente risolto i problemi e invece ho riscontrato la stessa situazione di aprile, cioè gli stessi dati errati, le stesse chiamate al call center che a loro volta indicavano gli stessi errori come prima. In conclusione, dal 10 novembre 2022, sto ancora aspettando che E-distribuzione sblocchi la mia pratica all’interno del portale affinché possano essere segnalate le modifiche e l’azienda possa caricare i documenti mancanti per far sì che il collegamento avvenga al più presto. possibile”.
«Il rinnovamento energetico resta un miraggio»
«Sono passati 12 mesi, è un peccato non poter usufruire di un bene che comporta un miglioramento energetico e un enorme risparmio nelle tasche di un normale cittadino, a causa di una macchina burocratica così complicata che invece di aiutare il contribuente mette lui in estrema difficoltà. Ad oggi sono arrivato alla cifra di 4.040 euro di bolletta elettrica e mancano ancora ottobre e novembre, per fortuna il clima ci aiuta ancora con temperature miti, ma sono seriamente preoccupato di avviare l’impianto di riscaldamento senza avere il fotovoltaico che mi aiuta a bilanciare il mio consumo un po’. Si fa molta pubblicità al rinnovamento energetico – conclude Fabio Conti – ma poi realizzarlo resta un miraggio, è davvero scandaloso. Mi mancavano i mesi più efficaci per un impianto fotovoltaico, cioè da aprile a settembre, in cui potevo bilanciare la spesa dell’inverno precedente e ora mi ritrovo nella stessa situazione. Chi mi rimborserà queste spese che non avrei dovuto affrontare se tutto avesse funzionato?”.
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