L’Inverter fotovoltaico : Un componente fondamentale
L’inverter fotovoltaico, essendo una tra le componenti necessarie ed essenziali di un impianto fotovoltaico ci deve essere sempre. Senza di esso l’energia elettrica prodotta dai pannelli non potrebbe essere utilizzata.
L’inverter fotovoltaico, in concreto, serve a trasformare la corrente continua in corrente alternata: in questo modo essa può essere utilizzata sia dalle utenze della propria abitazione sia essere convogliata nella rete pubblica.
L’energia che viene prodotta dai pannelli è difatti una corrente continua che non può essere impiegata direttamente; per questo motivo ci vuole un dispositivo che sappia convertire la CC in corrente alternata (CA), l’inverter appunto.
Oltre a ciò, esso garantisce la maggiore efficienza del pannello fotovoltaico nella produzione di energia elettrica, così come l’ottimizzazione delle potenzialità del pannello e il suo rendimento nonché la sicurezza assoluta dell’impianto.
L’inverter fotovoltaico riduce al minimo la dispersione di energia che avviene durante la sua conversione; regola la frequenza e la tensione dell’energia elettrica; ottimizza la potenza del sistema; invia segnalazioni accurate in caso di guasti e irregolarità; monitora la rete elettrica e protegge l’impianto in caso di blackout e/o cortocircuito, controlla la temperatura di sé stesso ed infine, comunica i dati di rendimento e funzionamento
Entrando nei tecnicismi di un inverter fotovoltaico
Esso funge da vero e proprio circuito elettrico che è situato all’interno di un involucro di metallo.
Le dimensioni devono essere adeguate alla potenza massima del sistema nonché al tipo di fornitura elettrica.
Vediamone le caratteristiche principali; tra esse, il dimensionamento: l’inverter fotovoltaico è dimensionato alla potenza di picco come anticipato; per quanto concerna la durata, solitamente essa è superiore ai 10 anni ma chiaramente ciò dipende da vari fattori (ex. qualità del componente, manutenzione…); infine, i modelli più innovativi sono dotati di sistemi di monitoraggio molto efficienti e il loro controllo viene effettuato tramite app anche da mobile.
Tre fattori da valutare durante la scelta I fattori per fare la scelta giusta sono tre: potenza, connessione e tipologia di invertire.
La potenza varia chiaramente dal tipo di impianto; è necessario fare in primis una stima dei consumi energetici sommando la quantità di energia consumata dai dispositivi connessi in rete. Solitamente la potenza varia dai 2kW ai 5kW nel caso di impianto domestico, mentre raggiunge anche i 10/20 kW in ambito commerciale.
Per quanto riguarda la connessione, esistono i pannelli collegati in stringa all’inverter, che si presentano come moduli fotovoltaici in serie: se le serie sono molteplici serve un invertire multistringa, consigliato quando l’impianto ha alcune superfici parziali o in parte all’ombra.
Il collegamento centralizzato è invece molto adatto ad impianti di grandi dimensioni mentre i microinverter sono utili per monitorare tempestivamente le prestazioni e massimizzare le prestazioni dei pannelli.
Tra le tipologie di inverter, quelli monofase sono adatti per gli impianti più piccoli, quelli con trasformatore sono utili e necessari se l’impianto richiede la messa a terra; l’inverter a onda modificata sono economici ma hanno più interferenze a livello di rumori, mentre quelli a onda sinusoidale pura sono sì più costosi ma garantiscono il collegamento contemporaneo di tutti i dispositivi.
Costo vs Investimento?
l costo di un inverter può risultare sicuramente elevato ma si tratta di un investimento intelligente che consente di risparmiare sui costi in bolletta, garantisce la sicurezza e i benefici ambientali.
Il suo costo in concreto è tra i 600-800 euro se si tratta di un impianto da 3kW, mentre viene duplicato se l’impianto è da 6kW. In ogni caso, è meglio spendere un po’ di più acquistando un inverter di alta qualità che fornisce elevata efficienza a lunga durata.